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Google Chrome OS, ovvero Ubuntu “castrata”

Mettiamo che vogliate fare un sistema operativo capace di eseguire solo una applicazione (il browser). Mettiamo che lo vogliate basare su GNU/Linux, che tanto non vi costa niente.

Il browser ce l’avete già, Google Chrome.

Prendente il kernel Linux di Ubuntu, prendete un po’ di librerie di base da Ubuntu, prendete Xorg (sempre da Ubuntu), createvi un piccolo gestore per la rete, un windows manager basato su clutter così avete pure un po’ di effetti grafici stile gnome-shell e impacchettate il tutto.

Ecco cos’è ChromeOS.

Una Ubuntu castrata

Sì, proprio così. Ci eravamo sbagliati in molti, io compreso, quando avevamo letto che ChromeOS avrebbe avuto un “sistema a finestre” nuovo. E subito il panico: “no, un altro ‘Linux’ che non è ‘Linux’ come Android!”. E invece no.

Non stupitevi se navigando anche in altre cartelle del repository GIT troverete il nome “Ubuntu” quasi ovunque.

L’equivoco

Cari ingegneri Google, a casa mia un “windows system” non è un “windows manager”. Un windows system è Xorg, un windows manager è compiz, metacity, kwin…

Insomma dal punto di vista software, c’è poco o nulla di realmente nuovo

ChromeOS ha il normale stack di una distro GNU/Linux, anzi precisamente Ubuntu, meno qualcosa: la possibilità di eseguire i programmi che vi pare e piace.

Tutto sul web

Le applicazioni di ChromeOS non esistono. Esistono applicazioni Ajax/Javascript che stanno sui server di Google e girano nel browser, interfacciandosi con questi server. Non ho bisogno di ChromeOS per usarle, mi basta qualsiasi browser con un motore Javascript decente (non Internet Explorer, tanto per essere chiari).

Ma confermo: non è GNU/Linux? no, non è proprio un sistema operativo…

Sì perché non posso farci girare i miei programmi. Io vorrei masterizzare un cd, che faccio? Dov’è Brasero, dov’è K3B? E i torrent come li scarico? E BaShare? perché non posso metterci BaShare?

Non è libero

Se non posso installarci i miei programmi, non è libero. Se devo usare Google Docs (proprietario) invece di OpenOffice, non è libero.

Non piacerà ai developers

Mettetevi nei panni di uno sviluppatore: perché dovrei aiutare Google a migliorare ChromeOS se poi l’unica ad avvantaggiarsi è Google?

Ok, forse agli sviluppatori di applicazioni Javascript piacerà… ma questo significherà un proliferare di applicazioni web di cui non avremo mai i sorgenti. Ancora una volta Stallman aveva visto giusto.

Non piacerà agli utenti

Ok, si avvia in 7 secondi. Figo. Ma non posso metterci i miei giochi Windows.

Sì l’ho visto ma non ha messenger e la chat che ha fa pena…

Ok, è carino a vedersi, ma il sito tal dei tali vuole Flash e su ChomeOS va lento…

E Skype come lo metto?

Queste e altre domande ancora vedremo presto su Yahoo Answers… e la risposta, desolante, sarà: installa Windows!

Niente applicazioni per noi…

No, non vedremo nuove e fighissime applicazioni per GNU/Linux né dei porting…. E’ tutto nel browser…

Meglio un vero sistema operativo

Ubuntu fa tutto quello che fa ChromeOS e di più. Se fossi in Canonical incomincerei a far girare questa frase ovunque.

Però…

Però alla fine qualche vantaggio c’è:  probabilmente qualche driver in più. Non tanti perché i produttori useranno hardware già compatibile con Linux. Per magari qualche driver per stampanti (se Chrome userà CUPS) o webcam.

Ma è ben poca roba rispetto a quello che poteva essere.

  1. Paolo
    20 novembre 2009 alle 18:51

    Francamente, Guido, io ci trovo altri aspetti positivi: innanzitutto la collaborazione tra Canonical e Google diventerà di dominio pubblico e il nome “Canonical” sarà sulla bocca di tutti. Una pubblicità non da poco per Ubuntu.
    Poi, come tu dici, si potrà ben dire che Ubuntu è la versione “completa” di ChromeOS: pensa all’enorme vantaggio che ne deriverebbe.
    Poi il supporto driver è un aspetto fondamentale: praticamente tutti i produttori di di HW per netbook e laptop saranno costretti a fornire driver BUONI per Linux!
    Dici che non piacerà agli utenti? Non posso essere d’accordo: se si limiteranno, come pare, a venderlo su netbook e mini-pc portatili cercheranno di coprire uno specifico settore e su quello forniranno un prodotto che, dalle premesse, sembra ottimo. Ma hai mai provato ad usare un netbook con 7 o XP? E’ un’autentica tragedia e ti obbliga ad usare un antivirus: ti rendi conto per un utente normale che vuole solo navigare, chattare, scrivere qualche letterina e qualche testo cosa significa avere un sistema super veloce e che non necessita di antivirus? Una vera rivoluzione!
    E credo che stiamo parlando di un mercato che potenzialmente è davvero molto ampio.
    Per il resto: concordo che decisamente non è quello che si chiama un sistema libero.
    Concordo che gioiranno gli sviluppatori di sistemi web based; e dato che da 5 anni non faccio altro ti posso assicurare che sto già gioiendo ;).
    Concordo anche sul discorso “ma i giochi? e il photoshop crackato?”; lì starà tutto nell’abilità di Canonical di mostrare Ubuntu come la versione completa di ChromeOS: se sarà così Adobe e le altre non staranno certo a guardare!

    [Un dubbio amletico mi è venuto: ma davvero non avrà Skype? Direi che per il mercato su cui mirano è inaccettabile. E, in ogni caso, come faranno a fare le chat video? Senza quelle è un sistema “inutile” per quel mercato]

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  2. 20 novembre 2009 alle 18:52

    io credo che Chrome non userà cups.. hanno detto che hanno in servo qualcosa di innovativo e che sì chrome potrà stampare.

    Però non è libero perché non ti permette di fare quel che vuoi a livello effettivo, a livello di licenza è GNU. Quindi è GNU/Linux ufficialmente ma devi stare alle regole di google.
    Ora mi viene da domandarmi, google ha trovato il modo di aggirare la GPL?!

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  3. mattiem
    20 novembre 2009 alle 19:12

    speravo in qualcosa di più sinceramente…

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  4. 20 novembre 2009 alle 19:41

    anch’io mi aspettavo qualcosa di meglio.

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  5. ubuket
    20 novembre 2009 alle 20:10

    Personalmente sono rimasto deluso.. Non che aspettavo chissà cosa da google.. avendo visto come si è comportato con Chrome la scia sarebbe stata quella.. Ho visto la presentazione ieri in diretta, e per la prima mezzora non capivo se il progetto era Chrome o Chrome OS. Ok il futuro sarà anche del “web based” ma per ora mi sembra prematuro.. I miei dubbi sono i seguenti:
    1. Essendo molto ( per non dire quasi tutto) basato sul “pc-web” se io non mi trovo nella possibilità di usare internet, le potenzialità di questo OS che fine fanno..
    2. Non tutti hanno una connessione missile.. non è raro che molti utenti si lamentano perché questo o quel sito va lento.. immagino Google Docks & Co.. Chi sarebbe disposto ad aspettare 5 min per aprire un suo foglio di lavoro?
    Per quanti riguardo ai vantaggi che questo OS porterà a GNU/Linux… briciole…

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  6. 20 novembre 2009 alle 20:11

    Io penso che comunque vantaggi ne porterà a Canonical, come ho scritto nel mio blog: otterrà sicuramente maggiore supporto da hardware-house, e poi il fatto che google sia suo “amico”, probabilmente farà diventare Ubuntu più conosciuto, e Google potrebbe aiutare Canonical ad ottenere il supporto da software house famose come Adobe..

    Vedremo.. Io un pò ci spero :p

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  7. 20 novembre 2009 alle 20:32

    potrei anche installarla per avere qualcosa che si avvia in fretta se devo solo andare su internet. Sicuramente non come main OS.

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  8. chicconet
    20 novembre 2009 alle 20:51

    E’ poi da quello che c’è scritto in giro lo puoi solo avere se compri un pc con chrome già installato ….è marketing

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  9. ju
    20 novembre 2009 alle 21:01

    Mi sembra una gran cagata come l’intero cloud computing.

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  10. 20 novembre 2009 alle 21:02

    e una cosa di questo tipo come la vedreste?
    con un tool intelligente di installazione non vedrei una cattiva cosa avere il main os (un linux o un win a seconda dei gusti) e poi avere chromeos come secondo boot?!
    a me farebbe piacere..se devo navigare velocemente accendo chromeos e in 7 secondi sto già leggendo la mia posta! come controllarla dal palmare diciamo…
    poi mi rendo conto che non c’è niente di innovativo o trascendentale.. però aspetterei a provarla prima di esprimere il mio giudizio! 🙂

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  11. Danielsan
    20 novembre 2009 alle 21:32

    Che Canonical cerchi di “flirtare” con tutti i big non mi sembra che sia una grossa novità.
    Sponsorizza Mono e AppArmor che sono figli di Novell, spinge Moblin che è partorito da Intel ora si butta su ChromeOS che è l’ultima creatura di Google.

    Quello che mi sorprende è che sotto Chrome c’è linux, per l’esattezza Ubuntu, castrato che sappiamo fin troppo bene essere un sistema operativo che fa a cazzotti con gli altri formati proprietari per la distribuzione di RIA ovvero Flash e Sliverlight/Moonlight.
    Cosa farà quindi? Inietterà soldi per migliorare lo stato di performance di Flash e Moonlight su GNU/Linux?
    Anche perché le applicazioni in javascript non mi sembrano proprio il massimo della performance…

    Però la cosa incredibile è che in un mercato che da un lato cerca di spingere la banda larga e dall’altro cerca di farti pagare il consumo, che senso ha un PC che se manca la banda, o hai problemi di connessione, si trasforma automaticamente in un ingombrante quanto tecnologico fermacarte?

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  12. Cla
    20 novembre 2009 alle 21:57

    Scusa se te lo dico Guido ma questo post è molto superficiale e non coglie in pieno la sostanza di ciò che Google vuole offrire.
    E’ come se ti mettessi a spiegare la scelta di Mediaset di offrire una decoder digitale, analizzando i dati tecnici e confrontandola con delle TV (che non c’entrano niente), e dimenticandoti completamente che Mediaset fà programmi televisivi e guadagna su quello.

    Google con questo OS vuole solo creare un ponte veloce, stabile e sicuro a internet. A lei di competere con Microsoft, Apple o Linux su questo campo non frega proprio nulla. Lei vuole solo che più gente possibile acceda a internet e quindi ai suoi servizi.
    Hanno semplicemente cercato un modo che permetta a chiunque, senza la minima manutenzione e senza la minima complessità di accedere a tutto quello che il web offre ma che soprattutto offrirà da qui a poco.
    Il loro scopo non era quello di creare un sistema che competesse in funzionalità con gli altri sistemi sul mercato, ma quello di creare qualcosa di completamente nuovo (anche se non è proprio cosi) che desse una nuova visione di sistema operativo.
    Meglio un sistema operativo normale? Si e no, dipende dai casi di utilizzo.. per dei netbook che hanno il solo scopo di navigare in itnernet o lavorare con web app, ed essere immediati e veloci questo sistema è una manna. Se hai bisogno di lavorare con autocad, masterizzare, giocare a Fifa 2010 o cose così è ovvio che preferisci un sistema normale (almeno per ora :P).

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    • 20 novembre 2009 alle 22:04

      No. La gente compra un netboot e lo vede come piccolo notebook, vale a dire come un computer, non come un palmare più grande e con i tasti.
      Se fosse come dici tu, XandrOS e Linpus avrebbero avuto successo, invece sono stati un fallimento totale.

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      • 20 novembre 2009 alle 22:39

        Sì, purtroppo (o per fortuna ?) la gente usa i netbook come dei piccoli notebook, che vengono usati come dei piccoli desktop… E si lamentano se lasciandoli accesi 4 ore a scaricare da emule, con la musica accesa, chattando su msn, su un sistema windows, beh, si scaldano e entrano in blocco…

        SE i netbook fossero usati per quello che fossero nati, allora avresti ragione, Cla(udio?). MA così non è. La gente che vuole avere un palmare per andare su internet (es classico facebook) si butta sui simil-telefoni tipo gli iPhone, etcetc. Chi compra un netbook lo fa perché è un computer piccolo e che costa poco… Non avendo ben chiaro in mente nemmeno il perché non ha un lettore cd con cui vedere i film (conosco persone che guardano gli mkv su schermi a 9 pollici, ha senso?).

        Google sta cercando di far tornare in un certo senso il mercato “nei range prestabiliti”. Se non hai internet un netbook (si vede dal nome che ha bisogno della rete!) non funziona. Secondo me non ce la farà, proprio perché l’utenza media vuole i netbook come piccoli notebook a basso costo (hanno appena una lettera in meno, che vuoi che abbiano di diverso!). Quindi si continueranno ad orientare verso Windows nei loro acquisti.

        Secondo me da un lato sarà un flop pauroso per quel che riguarda gli acquisti, e di contro, però, sarà un successo a livello di “studio”… Perché è vero che Google è un’azienda, ma è anche vero che è l’azienda più conosicuta e i cui prodotti vengono più utilizzati a livello di web. E non solo per le ricerche e le email 😉 Questo quindi porterà a parer mio uno sviluppo deciso e forte nei confronti delle applicazioni web.
        Perché? Perché Google ha deciso che quello è il futuro 😉 Così come Microsoft ha deciso che il futuro è Silverlight.

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      • Cla
        21 novembre 2009 alle 2:18

        Guido secondo me stai sottovalutando cosa vuol dire sfruttare internet per fare certe cose..
        Migliaia di aziende già oggi utilizzano software as a service da internet, risparmiano un casino di soldi, e rendono più efficiente e meno dispendioso da mantenere il loro parco software. ERP, gestionali, PIM, suite office, .
        Prova a pensare solo il comune gmail che ora è in tutto e per tutto il miglior client mail in assoluto, anche offline, cosa voglia dire una webapp fatta bene.. C’è addirittura Quake III che funziona online.. La musica e i video in streaming, negozi, notizie fresche, editor di testi online, social network, programmi di ritocco fotografico o di editing audio.
        Nel post hai scritto “se volessi scaricare un torrent… usare Bashare..” ma su internet non hai bisogno di tutto questo, è tutto condiviso.. apro una wave, aggiungo una persona e allego il file. Oppure la aggiungo a una mia cartella condivisa su dropbox online.
        E con le tecnologie attuali qualsiasi applicazione x86 può essere trasformata in webapp in modo relativamente semplice. E’ un notebook tutte queste funzioni è in grado (o sarà in grado) di gestirle benissimo, senza necessitare di una enorme potenza.

        Per un utilizzo medio del computer credo che internet basti e avanzi forse già ora per moltissime persone.. e non oso immaginare cosa potrà diventare in futuro con investimenti in infrastrutture (che purtroppo in Italia non arrivano mai). Il problema è solo questo, che il mondo fisico si deve adattare al cambiamento e i tempi come al solito sono molto più lunghi della stessa tecnologia..

        Questa è solo una prima mattonella in quel senso, senza nessuna aspirazione ne rivalità con gli altri player attuali del mercato. Non avrebbe senso.

        Google punta al mercato del cloud computing, non al mercato offline.. capisci che stiamo parlando di due cose diverse? Questo ChromeOS serve solo a facilitare questo passaggio.. anche magari dal punto di vista “politico”. Google è un nome molto potente nel mercato attuale, non sottovalutiamolo.. con Xandros o Linpus non c’entra niente.

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        • 21 novembre 2009 alle 4:17

          Cla, ma se il mondo andasse come dici tu ti darei ragione. Invece non va come dici tu. L’esempio di Linpus e Xandros è purtroppo azzeccato perché quelle 2 distro volevano essere più o meno quello che oggi è ChromeOS. Anzi con qualcosa in più rispetto a GoogleOS.
          Per questo dico che secondo me non sarà un successo.

          Poi vabe’, la gente si sa è stupida: pensa a quanti hanno comprato l’iPhine definendolo “il miglior telefonino mai creato” quando ancora non aveva neppure le funzioni base comprese in qualunque altro telefono.

          Tuttavia io sarei un po’ cauto nel decretare il successo anticipato di un sistema operativo il cui cuore è un browser che ha pochi punti percentuali sul mercato nonostante sia ottimo e ampiamente propagandato….
          Purtroppo le abitudini sono quelle che sono, la gente comprerà netbook con Windows e magari userà gmail…

          Comunque sia, io alla fine stero in un successo. E’ vero che le applicazioni online di big G sono proprietarie ma usano formati e protocolli aperti, sarebbe un grande successo se gtalk (che in pratica è Jabber) soppiantasse MSN.

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    • Conformista informatico
      21 novembre 2009 alle 1:21

      Che meraviglia!
      ma allora perchè lo installeranno solo su alcuni pc e non si potra installarlo su tutti gli altri?

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  13. 20 novembre 2009 alle 22:13

    Quello che dici è vero, però devi ammettere che l’appeal che Google ha sul mercato è notevolmente superiore agli altri due progetti (XandrOS e Linpus) che hai appena citato.
    Poi ripeto che prima di esprimere il mio modestissimo giudizio attendo di provarlo (sempre se mi/ci sarà concessa la possibilità).
    Per il momento il tutto mi incuriosisce! 😀
    Forse i suoi limiti potrebbero essere il suo punto di forza per un “nuovo” mercato.

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    • 20 novembre 2009 alle 22:14

      comunque a conti non è un sistema operativo dal mio punto di vista! Parzialmente operativo direi! 😀

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    • 20 novembre 2009 alle 22:17

      in giro ci sono già le prime build… magari da provare su virtualbox.

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  14. 20 novembre 2009 alle 22:24

    ora lo cerco! grazie dell’informazione!
    se lo provo poi magari riporto qualcosa 🙂

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  15. Conformista informatico
    20 novembre 2009 alle 23:11

    Complimenti per l istruttivo “sputtanmento” del pargoletto Google “OS”, ma come mai ti sei fatto scappare il fatto che questo OS non sarà installabile liberamente su qualsiasi pc???
    si perchè nell informazione credo di ricordare di Repubblica.it, questo si dice!
    Ora se questo si verificherà tra un anno….chi dirà anzi chi darà ancora del puzzone a Jobs lamentandosi che il suo non è un sistema democratico, che tutti hanno il diritto di mettere sul propio pc quello che vogliono..etc etc…quando ci saranno i pc Google??

    E molto deludente quello che ha fatto Google dal mio punto di vista perchè io mi aspettavo un sistema in grado di fare veramente una concorrenza vera a Win, non certo quella fallimentare che stanno facendo i mega linari di Ubuntu e compagnia che sono molto attenti alla loro bottega ma che oltre non vanno e non vogliono andare.
    Ora so già cosa aspettarmi quando una mia amica mi romperà ancora le scatole con Ubuntu se non capisce qualcosa…..le dirò….guarda, il Windows XP che t ho lasciato nell altra metà del disco tienitela stretta e se non va piu avanti chiedi a chi t ha venduto il portatile di farti il defrag e altro con 45 euro all ora di manutenzione, si ora sò che dire!

    dovrò morire assillato dai linari per evitare Win (ma con un iPhone in tasca)

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    • 21 novembre 2009 alle 4:11

      Complimenti per l istruttivo “sputtanmento” del pargoletto Google “OS”, ma come mai ti sei fatto scappare il fatto che questo OS non sarà installabile liberamente su qualsiasi pc???

      Peccato che io l’ho già installato sul mio PC… 🙂
      Si chiama software libero caro: so che non hai bene in mente il concetto, ma in pratica google può mettere tutti i “lock” che vuole, ma in 5 minuti si tolgono.

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      • Conformista informatico
        21 novembre 2009 alle 21:23

        siiiii eccome se ce l ho in mente il concetto! chi oserebbe ignorarlo nel tuo blog!
        allora quando ti capiterà di leggere un giornalistone di quelli che scrivono sui grandi quotidiani in rete che dicono queste cose, perchè non glielo dici in commento che tu l hai installato in 5 minuti e come?
        Poi dovresti spiegarmi se anche la “casalinga di Voghera” sarebbe capace di farlo e se quelli che potrebbero rendergli il compito molto facile, verrebbero poi perseguiti legalmente o no da Google 😉

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        • 21 novembre 2009 alle 22:13

          ma quale perseguiti legalmente? ma scherzi?
          loro lo rilasciano come open source, se puoi nella versione che loro preinstallano ci sono dei lucchetti, questi sono altri fatti.
          Chiunque può prendere chromium, android, chromeos, compilarlo e fare un’immagine per l’hard disk. L’utente se la scarica e con un solo comando installa tutto.

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          • Conformista informatico
            21 novembre 2009 alle 23:11

            be allora si, me l ero dimenticato, comunque staremo a vedere se ci saranno o no lucchetti
            mi sembra assurdo un sistema facilmente ricompilabile senza limiti legali con dei lucchetti, ci saranno poi delle distro copia tipo Scientific o Cent OS…solo per togliere quei lucchetti e il marchio Google si perderebbe per strada perchè la maggioranza linara e non solo non userà mai l originale di Google….si ma poi se anche ricompilati potrebbero avere dei ritardi negli aggiornamenti di sicurezza di un mese, come succede nelle copie di Red Hat Enterprise, quindi dalla situazione ci perderebbero sia Google che le copie….non mi sembra un avvenire entusiasmante.

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  16. 20 novembre 2009 alle 23:57

    Mha.

    Linux lo tengo sull’ 1-1-1 casalingo (1 desk, un net, un note).

    Per fare editing video e grafica al lavoro uso mac.
    Il resto della apple sono patacche troppo costose (innovative a volte).
    Pochi sono gli appassionati che le comperano; ad alcuni lo regalano; gli altri sono idioti che acquistano il marchio.

    Win lo userei se, nella vita, avessi il tempo per giocare. MmmH, se ce l’avessi, forse mi comprerei una consolle.

    Questo chromeos sarebbe utile solo se avessi fretta di entrare in internet sul mio net.

    Comunque vedremo…

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  17. GM
    21 novembre 2009 alle 4:04

    Pensavo che l’unica cosa positiva fosse il fatto di poter avere tutto sincronizzato (con l’ovvio corollario del rischio privacy), però se dite che basta un browser per aver le stesse cose… a che diavolo serve Chrome OS?
    Boot in 7 secondi per avere una roba con i programmi prestabiliti e decisi da terzi, mentre con un avvio di 12 secondi avrei un sistema operativo completo GNU/Linux (il tempio di avvio di una Arch ben configurata).

    C’è chi dice che così Canonical sarà sulla bocca di tutti, ma io mi chiedo: e allora?
    Lo scopo di GNU/Linux non è mica andare su tutti i desktop, quello è lo scopo di Shuttleworth, di Red Hat e delle altre entità che poi vendono l’assistenza tecnica.
    Ci si dovrebbe rendere conto che open source e Canonical non sono termini interscambiabili.

    Come ho scritto altrove c’è anche il problema non trascurabile dell’assoluta necessità di un’ottima connessione ovunque ci si trovi, la sua assenza renderebbe inutilizzabile il netbook.

    Chrome OS è molto più chiuso di OS X e Windows, perché obbliga ad usare solo certe versioni di certi programmi, vincola strettamente ai servizi Google e rappresenta un enorme rischio per la propria riservatezza.
    Al posto dell’EULA al primo avvio ci si troverà di fronte alla liberatoria per il trattamento di dati personali e sensibili, in caso contrario Big G sarebbe pesantemente sanzionabile.

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  18. niktor
    21 novembre 2009 alle 8:07

    Ci siamo posti tutti domande più che giuste, ma ignoriamo che il prossimo futuro offrirà connessioni internet superiori a 20 mega, il che permetterà il flusso cospiquo di dati tali da permetterci di usare, magari un CAD, su server remoto. Lo so che in Italia sarà un utopia una rete del genere, ma nel resto del mondo è già realtà, o quasi. Google non produce per l’Italia ma per il Mondo, siamo noi che dovremmo adeguarci. (io al mio paese ho ancora una ADSL da 640, ecco perchè del mio pessimismo). Inoltre ho letto che Chrome OS sarà facilmente applicabile a qualsiasi dispositivo che si connetterà in rete, quindi penso ad una lavatrice programmabile in locale o remoto grazie al nuovo OS; a un videoregistratore programmabile in locale o remoto grazie al nuovo OS. Ad un’autoradio che preleverà video e canali radio con il nuovo OS e dove potrò avere condivisa la mia raccolta musicale online. Se la rete Internet fosse capillare, wifi, e a banda molto larga, BigG ha realizzato una banale ma straordinaria alternativa ai sistemi operativi fisici…..ma questo è solo il mio modesto parere.

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    • italofic
      16 dicembre 2009 alle 9:08

      Ma di quale futuro stiamo parlando? Non so dove vivi tu, ma io sto in italia, e neanche in campagna, ma vicino ad una grande città (Milano), eppure all’idea che in futuro ci si possa connettere tranquillamente (=senza sborsare una fortuna) e REALMENTE (dato che le velocità pubblicizzate dagli operatori sono molto spesso sovrastimate) a 20 Mb/s mi viene da ridere…. Insomma, apriamo gli occhi, internet è un ottimo strumento, per carità, nessuno lo mette in dubbio, ma ha i suoi limiti, e sono molti. Io non voglio essere dipendente dalla rete. Io voglio fare quello che devo, lavorare, giocare, o fare quello che mi pare, quando voglio dal mio pc di casa. Se vado su internet lo faccio per leggere le notizie del giorno, controllare la posta, o scrivere su qualche blog :P, ma poi lo stacco e il mio xp continua felicemente a fare il suo dovere. Di tutte le cose che fa un pc, andare su internete è solo una delle tante. E’ come sostenere che un lettore dvd è come un pc…. non lo è, dato che ti permette solo di leggere i dvd.
      Insomma, non so voi, ma io (forse perchè sono nato all’epoca del dos) sono ancora fermamente convinto che ogni pc debba essere indipendente. Il tentativo di google MI FA PAURA perchè mi sembra un modo di imbrigliare gli utenti alla rete.

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  19. ArTaX
    21 novembre 2009 alle 11:22

    Mah, per me bisogna tenere a mente alcune cose:
    – Google non vuole un SO come lo abbiamo sempre pensato, ma mira a quello che lei pensa sia il futuro. Effettivamente ormai il cloud computing si sta diffondendo e in futuro (5 anni? Del resto pensate al web di 5 anni fa come era più di nicchia rispetto ad oggi) può darsi che la maggioranza delle applicazioni “desktop” (non parlo di applicazioni professionali) giri in remoto, con la macchina che fa da semplice terminale. Del resto, anche MS lo sta capendo e comincia ad offrire servizi di office web. Ovviamente il mercato di MS è il software, quindi è recalcitrante al cambiamento, mentre il mercato di google sono i servizi, quindi spinge per cambiare radicalmente. E in questa deve essere visto Chrome OS.

    – In Italia siamo indietro anni luce nel campo connettività, dobbiamo capirlo. All’estero si punta alla connettività totale, rete disponibile sempre e ovunque, quindi rete come base per il collegamento intelligente di qualsiasi dispositivo. Anche in questo caso si tratta di futuro, ma se non si punta al futuro ora si rimane indietro come sistema paese.

    – applicazioni solo di google -> per ora. Google punta sulle sue web app, ma queste possono essere create da chiunque e rese eventualmente anche a pagamento, tramite gli abbonamenti. Non sono un programmatore ma immagino la facilità di programmare per i browser, secondo standard più o meno condivisi. Basta un browser che faccia da terminale, mentre tutto gira su server ultra conosciuti e sicuri. Potrebbe essere un problema per i software liberi, ma anche in questo caso mi immagino che si possano sviluppare web app libere, alternative a quelle proprietarie, un pò come ora.
    Inoltre google sta già sviluppando metodi per far girare codice x86 dentro i browser, come un punto di incontro tra le web app e le applicazioni tradizionali. Girano nel browser ma risiedono sul computer.

    – se non hai internet non va –> non è vero, già ora con gears alcune applicazioni google dovrebbero (non sono certo, non l’ho mai usato) andare off line, per poi sincronizzarsi quando ci si collega.

    – rischi per la riservatezza -> per me relativi, immagino che google abbia tutto l’interesse a proteggere i tuoi dati, a lui magari basta analizzarne le parole chiave per la sola pubblicità. In ogni caso basta non accettare i servizi di google, magari di altre ditte a pagamento che garantiscono la riservatezza tramite crittografia. Insomma, in un mercato diverso ci saranno esigenze diverse e quindi e servizi diversi.

    – Il punto fondamentale è: la gente dovrà cambiare la mentalità con cui pensa al computer. Ma forse questo è un problema per chi, come noi, usa il computer in modo estensivo ed è abituato a quello che c’è oggi. Personalmente io sarei molto recalcitrante a passare alle web app, ma forse solo per abitudine.
    Pensiamo invece a tutte le persone normali che vogliono solo navigare, facebook, mail, chat, youtube, office e poco altro e che magari vogliono che funzioni con meno problemi possibili. A loro, se gli offri delle applicazioni decenti che girano da remoto, magari su un pc da 300 euro con schermo da 15″ che non scalda, non fa rumore, ed ha un’autonomia di 20 ore, non se ne accorgerebbero nemmeno e sarebbero contenti. Per i giochi “seri” ci sono le console, per i giochini ci sarebbero i giochi in flash, che ormai sono diventati super diffusi, anche a causa di facebook.

    – c’è da sperare che, nell’immediato, Chrome OS, che è finalmente un linux più linux di android, porti alcune innovazioni al mondo open:
    1) migliore supporto per i driver: le case produttrici ora penseranno anche a chrome os, soprattutto quelle in ambito “chiavette”, “schede di rete” che spesso rappresentano un problema per linux, o magari schermi full touch.
    2) miglior supporto di flash: flash sta creando il suo plugin anche per android, sarà super interessata a farlo per chrome os, quindi magari in futuro si potrà vedere un video di youtube o giocare a qualche web giochino senza che scatti o che il processore schizzi alle stelle (come avviene a me).
    3) minor supporto a windows: la speranza è che la gente smetta di identificare computer con windows e pensi al sistema operativo dei computer come a quello dei cellulari: se non mi piace lo cambio, senza remore, conscio che, dopo una certa abitudine, mi troverò a fare più o meno le cose di prima.

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  20. 21 novembre 2009 alle 11:53

    io forse lo provo oggi poi dico la mia…in ogni caso la mia 9.10 non si tocca:-) ehm

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  21. telperion
    21 novembre 2009 alle 12:41

    Questo so (so? O browser monoblocco?) farà la felicità dei gestori telefoni con le loro chiavette a consumo …
    Scrivere una lettera con OpenOffice e inviarla ti costa diciamo 1 minuto di connessione per l’invio, nella versione cromata invece sei “appeso” anche mentre scrivi il documento.
    Ma che bella ca….
    S.o. per bimbominkia tutti chat e buco_in_faccia.
    LOL

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    • telperion
      21 novembre 2009 alle 12:45

      C’è da dire che il mercato potenziale (ala telefonino evoluto) è enorme e forse bigG ci ha visto giusto, ma non confondiamo questa roba con un personal computer, è più un mega palmare come target.

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  22. doctorhouse
    21 novembre 2009 alle 19:45

    Pensate che google piano piano restringa i servizi che stà offrendo gratuitamente in questo momento soltanto agli utilizzatori di questo sistema operativo?
    Potrebbe fare una cosa del genere? Oppure non le conviene..

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  23. 22 novembre 2009 alle 6:01

    Bah, quello che penso io sul progetto di google di portare tutta l’informatica nella cloud trasformando i PC in semplici terminali di rete l’ho espresso qui: (http://marco.boneff.ch/blog/chrome-os-ma-quale-opensource/), per quanto concerne invece la ricaduta positiva su canonical direi che ci sono molti puntini da mettere sulle “i”. Prima di tutto il nome di Google offusca il debole brand di Canonical quasi al 100%. Se alcuni sanno cosa è o hanno sentito parlare di ubuntu, canonical è assolutamente sconosciuta per i non addetti ai lavori e se io fossi in canonical cesserei all’istante di usare questo brand e inizierei a chiamarmi come l’omonimo sistema operativo, o con un nome che richiama più esplicitamente il suo prodotto principale. Ammesso che qualcuno finisca effettivamente per associare il nome di ubuntu a quello di Chrome OS, la bella poesia finirà dal momento in cui l’utente proverà Ubuntu e ci troverà firefox al posto di chrome, senza flash di default, senza codec proprietari. Per quanto sia bello, è inutile negare che ubuntu richiede interventi manuali prima di poter essere utilizzata da chiunque (niente codec, niente flash, niente font “standard” microsoft, niente silverlight) il rischio è dunque quello di attirare e deludere immediatamente un sacco di Chromisti che si aspettano un sistema pronto “out of the box” e di perdere un’ennesima ottima opportunità di farsi percepire come un sistema “pronto” per il grande pubblico. Conosco tutti i motivi per cui ubuntu omette certe cose dalla propria installazione di default, e in gran parte ne comprendo le ragioni. Dall’altra mi sento di dire che se ubuntu fosse un po’ più come mint, oggi avremmo molte più chances di capitalizzare l’eventuale effetto alone di Chrome OS…

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  24. 22 novembre 2009 alle 13:33

    In passato: Microsoft aiuta IBM a creare OS/2 e poi lo molla uccidendolo di fatto.
    Oggi: Canonical aiuta Google a creare ChromeOS…

    Sentite anche voi odore di ricorso storico?

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  25. 23 novembre 2009 alle 9:51

    A me sembra il solito odore di business…

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  26. 29 novembre 2009 alle 4:14

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  27. 3 dicembre 2009 alle 21:18

    bha…quando uscirà mi scaricherò il tema su ubuntu e ho risolto xd

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  28. Alberto
    10 dicembre 2009 alle 0:12

    Io andrei molto cauto nello svalutare ChromeOS.
    È un Linux perchè funziona meglio di altri sistemi.
    È un Linux perchè è facile passare la palla a sviluppatori esterni a Google e vederlo poi crescere in modo esponenziale.
    È fatto per funzionare tutto tramite internet…???!!!
    Non so chi dei presenti abbia mai letto del MULTIVAC di Asimov… una piattaforma universale che cresce implementando programmi e informazioni.. i computer lì non sono altro che porting per il sistema globale.
    Sorridiamo pure, ma Google non si metterà a competere con Microsoft e Apple nel loro piano.. e sul piano Linux dovrebbe solo mettersi in fila.. avrebbe solo una maggiore pubblicità rispetto alle altre distribuzioni.
    Seriamente ora: a me sembra il tentativo di avvio di un nuovo modo di concepire il “personal” computing, magari senza HD e perennemente connessi fra di loro.
    Mi pare una prospettiva possibile (in futuro, ok… ma cosa era un PC nel 1991, solo 18 anni fa?) e personalmente mi spaventa. Ho sempre sostenuto che win abbia avuto quel successo grazie agli occhi “chiusi” delle amministrazioni statali e antitrust e sia piaciuto a CIA ecc. grazie al fatto che è sempre stato e sempre sarà pieno di “buchi” da cui osservare meglio gli utenti. Non voglio scendere semplicisticamente nel “complotto” da 3gg del condor (lol), ma se quella è una base di partenza, allora Google ha preso l’unico spazio libero e via percorribile per espandersi.
    Pensiamo sia presto per tutto questo? La storia insegna che chi prima comincia può meglio mangiare i brevetti possibili.
    Brava Google… ma non mi avrai MAI.

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  1. 21 novembre 2009 alle 8:48
  2. 9 dicembre 2009 alle 22:26
  3. 6 luglio 2010 alle 13:24
  4. 6 agosto 2010 alle 14:45
  5. 13 novembre 2017 alle 7:20
  6. 15 gennaio 2018 alle 1:45
  7. 8 giugno 2018 alle 14:00

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