Sincronizzare le note con gnote
Gnote è un programma per prendere note sviluppato per il desktop GNOME. E’ a tutti gli effetti un clone di Tomboy (il programma installato di default su Ubuntu). A differenza di Tomboy però è scritto in C++ invece che in C# su Mono, con il risultato che è più leggero. Cercavo un programma per tenere le note e mi sono infatti accorto che Tomboy soffre di gravi bug riguardo la gestione della memoria.
Una delle poche funzioni di Tomboy non ancora implementate in Gnote è la sincronizzazione delle note su diversi computer. Una funzione per me indispensabile. Tuttavia con Ubuntu One è davvero un attimo rimediare. Leggi tutto…
La guerra contro Mono e i suoi effetti positivi
Mi sono già espresso più volte sulla guerra contro Mono. Personalmente comprendo le forti preoccupazioni di Richard Stallman e di Fedora (che ha escluso Mono dalla sua installazione standard). Chi vive negli USA è (con buona ragione) terrorizzato dai brevetti e se poi questi brevetti li ha in mano la Microsoft la preoccupazione è ovviamente doppia. Se poi uno considera che il leader del progetto Mono ha saltato la staccionata e ha sposato il software proprietario… be’…
Comunque sia continuo a pensare che un’implementazione libera di .Net sia una buona cosa e che aiuti molti sviluppatori a passare su piattaforme libere.
Detto ciò, devo dire che questa guerra contro Mono ha avuto negli ultimi mesi degli effetti positivi:
Microsoft paga le aziende per dire che usano i suoi brevetti?
Ieri leggevo questa notizia su OSSBlog:
Microsoft riesce a far pagare un’altra azienda
In sostanza MS è riuscita a farsi pagare da questa società per l’utilizzo di Linux su dei dispositivi di storage (dei NAS). Il tutto è legato ai famosi brevetti sull’utilizzo dei nomi lunghi nel file system FAT32. Cioè lo stesso caso di TomTom che tanto ha fatto discutere.
Ma stavolta c’è un particolare in più. L’entusiasmo con cui tale società ha pagato una cifra non resa nota.
Mono: la promessa di Microsoft non basta, dice la Free Software Foundation
La Free Software Foundation, dopo aver preso posizione contro l’uso massiccio di C# (e quindi di Mono) nelle applicazioni libere, oggi spiega perché l’aver posto alcuni brevetti su .Net sotto la “Community promise” non basta ad allontanare i pericoli e definisce “vuota” questa promessa..
BeagleFS GUI, un’interfaccia grafica per BeagleFS
Usare Mono per eseguire applicazioni .Net per Windows
L’idea di .Net deriva da quella di Java: compilare il programma in un codice (bytecode) da far eseguire da una virtual machine, diciamo da un interprete. Lo slogan di Java è infatti: scrivi una volta, esegui ovunque. Basta avere una virtual machine per ogni sistema operativo.
Mono è la virtual machine .Net per GNU/Linux e in generale per i sistemi Unix. Perché allora non provare ad eseguire una applicazione .Net sviluppata su Windows con Mono su GNU/Linux? Molto più efficiente di Wine.
La domanda è: si può fare? (nessun riferimento a Veltroni, sia chiaro!)
La risposta è: sì, a patto di avere le giuste librerie e di prendersi qualche fastidio, sapendo che Mono implementa .Net 2.0 e non le versioni successive.
Microsoft chiarisce: niente brevetti sullo standard C#. E Mono si fa in due
Ho parlato tanto di Mono in questi giorni. Ma ne ha parlato tanto la blogosfera dell’open source, dopo la decisione di Debian di inserirlo di default nell’installazione di base con interfaccia grafica in quanto necessario per l’applicativo Tomboy.
Ne hanno parlato anche Richard Stallman, Bruce Perens, la Canonical, il progetto Fedora.
La questione, in breve, è che Microsoft detiene i brevetti su molte parti della piattaforma .Net di cui Mono è una implementazione libera. Ma, senza una licenza su questi brevetti, Mono non sarebbe davvero libero nei paesi in cui vigono i brevetti sul software (come gli USA), il che renderebbe qualsiasi sviluppatore o utente di Mono un potenziale bersaglio di Microsoft.
Ma oggi arriva una nuova(?) e chiarificatrice notizia proprio da parte di Microsoft. BigM – annuncia Miguel De Icaza sul suo blog – spiega che tutto ciò che rientra nello standard ECMA alla base di .Net (ovvero il linguaggio C# e la CLI) rientrerà anche nella “Community promise” sui brevetti. Cioè potrà essere utilizzato da chiunque, con qualunque licenza, senza alcuna preoccupazione.
Beaglefs, ovvero il filesystem semantico
La principale novità di Windows Vista doveva essere WinFS.
WinFS era un filesystem basato su database, in cui i file erano organizzati in base al loro contenuto o relazione, invece che in cartelle e sottocartelle da riempire a cura dell’utente. Ad esempio creando una cartella “Cucina”, essa doveva venire popolata da tutti i file che parlavano dell’argomento “cucina”, in base ad una ricerca sui tag.
Il progetto è stato rimosso da Vista e forse non lo vedremo mai, ma l’idea, non nuova e ovviamente non della Microsoft, era ottima.
Beagle permette di fare anche questo. Leggi tutto…
Le anteprime dei siti indicizzati su Beagle
Nel post precedente vi mostravo come fare in modo che Beagle possa indicizzare i siti web visitati con Firefox. Beagle è anche in grado, tramite gnome-web-photo, di creare l’anteprima. Difatti vi avevo indicato come installare proprio gnome-web-photo. Ma la versione di gnome-web-photo dai repository di Ubuntu, almeno a me, non va. Quindi me lo sono compilato ed ecco il pacchetto deb per voi. Leggi tutto…
Beagle, integriamolo con Firefox
Siamo giunti alla penultima puntata della mia guida a Beagle.
Vediamo come attivare due servizi interessanti di Beagle: l’indicizzazione delle pagine visitate e la ricerca tramite Firefox. Leggi tutto…
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